Turismo in Italia: dati 2018 su flussi e impatto su occupazione e imprese
Incrociando i dati pubblicati da diverse agenzie nazionali e internazionali, tra cui l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, l’ONT, l’Osservatorio Nazionale del Turismo, l’Eurostat, l’Istituto Europeo di Statistica, l’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo e l’UNWTO, l’Organizzazione Mondiale del Turismo, è possibile tracciare un quadro sui flussi turistici e le possibilità del settore per l’occupazione e le imprese.
Come vedremo nel dettaglio l’Italia si conferma come una delle mete turistiche preferite dai viaggiatori, che generano ogni anno un impatto importante sull’economia del Paese. Tuttavia sono necessari maggiori investimenti in strutture e servizi, indispensabili per sfruttare appieno le enormi potenzialità del mercato e competere in un settore estremamente difficile e selettivo.
Dati sul turismo 2017-2018: aumenti delle presenze e delle entrate
In base ai dati ufficiali forniti dall’Istat, nei primi tre mesi del 2018 si sono registrati 19,4 milioni di arrivi nel nostro Paese, con circa 56 milioni di presenze effettive in aumento rispetto al 2017 del 3,9%. La crescita del turismo ha causato un gettito in entrata di oltre 4 miliardi di euro superiore, rispetto a quello registrato nei primi 3 mesi dell’anno passato, con un saldo positivo per la bilancia commerciale turistica di circa 11 miliardi di euro.
La crescita del numero di turisti ha generato un incremento anche nel settore dei trasporti, con gli aeroporti che segnano un +6,2% di passeggeri, arrivati ad oltre 67.431 persone, mentre i trasporti su rotaia sono cresciuti di oltre il 10%, servendo circa 10 milioni di persone nei primi mesi del 2018. Lieve aumento anche per il transito autostradale, +1,6%, segnalato dall’Aiscat, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori.
Turismo in Italia: estate 2018 e attrattività del nostro Paese
Per il momento non esistono ancora dati ufficiali sull’estate 2018 appena conclusasi, tuttavia sono presenti delle stime realizzate dal monitoraggio dell’ENIT, che ha messo insieme le informazioni provenienti da tour operator e operatori specializzati del settore turistico. Secondo le previsioni il 74% dei rour operator ha visto un aumento delle richieste di viaggi per il nostro Paese, a fronte di un 20% che a considerato stabile la domanda e un 6% che invece ha segnalato una diminuzione delle richieste.
Un dato interessante riguarda le prenotazioni di voli, diminuite dell”8% quelle realizzate online e aumentate del 5,5% quelle effettuate presso le agenzie fisiche. Segnali di una crescita degli arrivi sono giunte dagli operatori turistici di Germania, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, USA, Ungheria, Brasile, Giappone, Corea, Australia e Spagna, mentre dovrebbe essere avvenuta una riduzione dei flussi dall’Olanda e dalla Russia.
In particolare gli stranieri sono atratti dal turismo enogastronomico, con un aumento riscontrato in oltre il 90% del campione, con una crescita che potrebbe toccare una media europea nel 2018 del 10%. Negli aeroporti l’aumento nel solo mese di agosto è stato del 4%, con arrivi dagli USA saliti del 20%, dalla Cina del 3,9% e dalla Spagna del 2,7%. I principali hub di origine per i voli in arrivo in Italia si sono confermati New York, Londra e Madrid, con forti crescite per importanti scali americani come San Francisco, Miami e Washington, tenendo presente che il turismo a stelle e strisce vale oltre il 27,2% del totale.
Gli aeroporti italiani che hanno fatto registare la crescita più elevata sono stati Bari, +26%, Cagliari, +25,2% e 19,9%, mentre sui valori assoluti si posiziona in cima ala classifica degli scali italiani l’aeroporto di Roma Fiumicino, seguito da Milano Malpensa e Venezia. Durante l’estate 2018 si è manifestato un forte del turismo di lusso, tuttavia buoni risultati sono arrivati anche dalla fascia media e dall’economy.
L’ENIT ha commissionato anche un’interessante ricerca in merito all’attrattività del nostro Paese per i turisti esteri, chiamata Be Italy e realizzata dall’istituto IPSOS. Secondo il report l’Italia è di fatto la destinazione più ambita dai viaggiatori di tutto il globo, meta preferita da oltre il 37% delle persone con punte del 41% per i viaggiatori di fascia medio-alta. Ancor più incoraggiante è che oltre il 54% delle persone sta progettando un viaggio in Italia nei prossimi 5 anni.
In particolare si tratta di persone che provengono da Paesi cosiddetti target nel nostro turismo, come USA, Russia, Turchia, Nigeria, Brasile e India, perché caratterizzati da una forte fascia di persone altospendenti, su cui le istituzioni e le imprese del settore stanno lavorando da anni per aumentare il nostro appeal.
Turismo nel mondo: dati ufficiali 2017 UNWTO
I dati del turismo in Italia sono ovviamente di numeri importanti, soprattutto se paragonati con quelli mondiali forniti dall’UNWTO. Secondo l’agenzia internazionale nel 2017 i viaggiatori sono stati complessivamente 1.323 milioni di persone, con una crescita del 7% rispetto al 2016 di oltre 86 milioni di utenti. Un aumento costante che ha interessato gli ultimi 8 anni, segnale di un miglioramento globale delle condizioni economiche e un maggiore accesso ai servizi turistici da parte di persone prima escluse.
Le destinazioni sono state per il 51% delle persone l’Europa, 671 milioni di viaggiatori, per il 25% l’Asia, 324 milioni, per il 16% il continente americano, 207 milioni, per il 5% l’Africa, 63 milioni e per il 4% il Medio Oriente, 58 milioni di persone. Tuttavia in base ai soldi spesi in ogni Paese la situazione si inverte completamente, con la Cina che si posiziona al primo posto come oltre 258 miliardi di dollari spesi dai turisti nel 2017.
Il gigante asiatico è seguito dagli USA con 135 mld, dalla Germania con 84 mld, dal Regno Unito con 63 mld e dalla Francia con 41 miliardi di dollari. Sempre secondo l’UNWTO, nei primi 6 mesi del 2018 gli arrivi complessivi di turisti sono cresciuti del 6%, rispetto allo stesso periodo del 2017, con un aumento globale che ha interessato tutte le regioni del globo. Le destinazioni preferite risultano ancora l’Europa e l’Asia, cresciute di oltre il 7%, mentre l’Africa e l’America rispettivamente del 5 e del 3%.
Turisti europei viaggiano sempre di più all’interno della UE
L’Eurostat ha pubblicato un’interessante ricerca statistica, che mostra chiaramente come la maggior parte dei turisti europei scelga proprio l’Europa come destinazione per i suoi viaggi. Secondo l’agenzia europea nel 2017 i viaggi europei sono stati oltre 1,2 miliardi, di cui oltre il 94% all’interno dei Paesi UE e spesso nella stessa nazione di provenienza. Un turismo locale quindi, infatti il 52% delle presenze alberghiere è stata effettuata da persone residenti in quel Paese, contro un 35% di presenze realizzate da stranieri residenti all’estero.
I turisti provenienti invece da paesi al di fuori dell’Europa hanno rappresentato il 13% delle prenotazioni di hotel, B&B e residence. Naturalmente la situazione non è omogenea in tutti i 28 Paesi, infatti se il turismo locale ha toccato punte del 94% in Polonia e in Romania, con livelli alti anche in Germania, 88%, Svezia, 77% e Finlandia, 70%, in Italia si è mantenuto di poco al di sotto del 50%, in Spagna intorno al 35% e in Croazia al 10%.
Strutture ricettive in Italia: quadro aggiornato al terzo trimestre 2018
Feberalberghi, la Federazione delle Associazioni Italiane Alberghi e Turismo, ha pubblicato sul suo portale i risultati del terzo trimestre provenienti dalle strutture ricettive del nostro Paese, compresi i numeri che interessano i lavoratori impiegati e il valore economico dellle imprese del settore turismo. Nel periodo compreso tra luglio e settembre 2018 si è registrato un saldo positivo tra nuove aziende e cessazioni, con oltre 97 nuove imprese turistiche.
Tuttavia le presenze negli alberghi sono leggermente diminuite, del 2% a livello globale, con punte del 2,6% in meno da parte degli stranieri e dell’1,6% dagli italiani. Complessivamente in Italia esistono 32.988 strutture ricettive, di cui 499 a 5 stelle, 5.836 a 4 stelle, 18.116 a 3 stelle, 5.759 a 2 stelle e 2.778 a 1 stella. Nel terzo trimestre gli occupati nel settore sono aumentati dello 0,3%, con una crescita dei contratti a tempo determinato dell’1,2%, mentre quelli a tempo indeterminato hanno subito una live flessione dell’1,3%.
In tutto il comparto a settembre 2018 si registrano 1.136.914 dipendenti, mentre il solo settore ricettivo assorbe oltre 252.898 lavoratori. Le nuove assunzioni delle imprese turistiche sono in linea con la media italiana riscontrata in tutte le aree economiche, tuttavia è previsto un aumento del 4,6% rispetto a una media nazionale del 3,1%. Il fatturato nel secondo trimestre del 2018 è cresciuto per le imprese ricettive del 2,8%, a fronte di un aumento nella ristorazione del 2,4%.
Migliora anche il tasso di occupazione delle camere, +1% e il ricavo giornaliero, +1,8%. Infine la ricerca pubblicata dalla Feberalberghi mostra un segnale positivo anche per i musei del nostro Paese, che nei primi 7 mesi del 2018 hanno visto una crescita dei visitatori, pari al 6,7% con 37 milioni di persone, con ricavi aumentati del 25,3% arrivati a quota 163,4 milioni di euro.
Approfondimenti
Eurostat, Europeans like to spend their holidays in Europe
ENIT, Be Italy – Indagine sull’attrattività del Paese
Federalberghi, Il barometro del turismo – terzo trimestre 2018