Come diventare un amministratore di condominio
Benché non sia un lavoro particolarmente affascinante, quella dell’amministratore di condominio è una professione che può garantire una buona stabilità economica, soprattutto se si porta avanti con serietà e rispetto. Tuttavia sono ancora pochi i giovani che si avvicinano a questa occupazione, soprattutto a causa delle complessità e delle difficoltà iniziali, legati ai tanti compiti che tale figura deve adempiere. Vediamo nello specifico come diventare un amministratore di condominio, quali sono i corsi riconosciuti e quanto si può guadagnare con questo lavoro.
Requisiti e legislazione
Fino a qualche tempo fa chiunque poteva occuparsi della gestione dei condomini, purché in possesso di una adeguata onorabilità sociale, infatti non esisteva alcune disposizione di legge in materia. Al contrario dall’agosto del 2014 è stata emanata un’apposita normativa, contenuta all’interno del Decreto Ministeriale n.140 del 13/08/2014, che stabilisce i criteri obbligatori per svolgere tale mansione e le caratteristiche vincolanti per i corsi professionali.
Per diventare un amministratore di condominio bisogna avere alcuni requisiti fondamentali, tra cui il pieno godimento dei propri diritti civili, non essere stati condannati per reati contro la pubblica amministrazione o il patrimonio, non aver ricevuto sentenze passate in giudicato superiori a due anni, non risultare interdetti oppure segnalati come protestati o pignorati. Inoltre è necessario avere conseguito il diploma di scuola superiore e frequentato un corso professionale.
Abilitazione alla professione
Per essere abilitati come amministratore di condominio, oggi, bisogna seguire un apposito corso di formazione, della durata di almeno 72 ore complessive di cui almeno 14 basate su attività pratiche. Tale corso deve essere tenuto da un professionista con ampie conoscenze in materia condominiale, come un avvocato, un ingegnere o un magistrato, ed avere dei professori esperti e in grado di formare gli iscritti sui doveri e obblighi di questa occupazione.
Per superare il corso sarà necessario passare un esame di idoneità, dopo il quale si potrà esercitare la professione di amministratore di condominio. Ogni anno però bisogna partecipare a un corso di aggiornamento, la cui durata deve essere pari a 15 ore totali, da effettuare fisicamente oppure telematicamente. Naturalmente prima di gestire un condominio va aperta la partita IVA, oltre a versare i contributi previdenziali all’Inps come previsto dalla normativa di legge.
Corsi per amministratore di condominio: quali sono e quanto costano
Come abbiamo visto, per diventare un amministratore di condomino è necessario seguire un corso professionale, abilitato dal Ministero e tenuto da un esperto in materia. Oggi esistono decine di corsi offerti da altrettante associazione e professionisti, tuttavia è bene rivolgersi soltanto a società ed enti certificati con anni d’esperienza, in grado di formare realmente i propri studenti, sui difficili compiti che dovranno essere svolti con questa mansione così delicata.
Il costo dei corsi di formazione è variabile, tuttavia può andare in media da un minimo di 400€ fino a un massimo di 1.200€, a seconda dell’associazione, della modalità, se in aula o telematica, dei relatori e di altri aspetti. Gli enti più importanti nel settore sono l’Anaci, l’Associazione nazionale degli amministratori condominiali, l’Anammi, l’Associazione nazional-europea amministratori d’immobili e l’Unai, l’Unione nazionale amministratori di immobili.
Quanto guadagna un amministratore di condominio
Una volta ottenuta l’idoneità allo svolgimento della professione, un amministratore di condominio deve sostenere alcuni costi, tra cui l’iscrizione a un’associazione di categoria e la partecipazione annuale ai corsi di aggiornamento. In più per gestire molti condomini servono strumenti adatti, come software specifici e articoli di cancelleria, oltre ad almeno un assistente che possa seguire alcuni aspetti burocratici e le chiamate dei condomini.
Il guadagno di un amministratore di condominio non è elevato, infatti va dagli 80-100€ ai 230€ circa a seconda della grandezza dello stabile e del numero di famiglie, perciò per raggiungere una cifra interessante bisogna avere almeno una ventina di condomini. I professionisti più strutturati possono arrivare anche ad oltre 50 unità, tuttavia hanno anche dei costi legati agli assistenti e allo studio privato. In genere un amministratore che lavora da solo, con circa 15-20 condomini di media grandezza, può guadagnare anche 3-4.000€ al mese.
Allo stesso tempo bisogna ricordarsi che si tratta di una grande responsabilità, poiché oggi l’amministratore è tenuto ad osservare scrupolosamente le regole sulla trasparenza finanziaria e gestionale, senza contare i rischi civili e penali insiti nello svolgimento della professione. Per questo motivo è importante dedicarsi a tali compiti con passione e dedizione, offrendo sempre un servizio di qualità e nel pieno rispetto delle normative di legge.