Assicurazione a km: in che consiste, costi, pro e contro
Il mercato delle assicurazioni è in continua evoluzione: nel corso degli anni le compagnie si sono inventate sempre più soluzioni per poter andare incontro alle mutevoli esigenze della loro clientela. Tra queste c’è anche l’assicurazione a km, conosciuta anche come polizza a consumo: si tratta di un’assicurazione auto il cui premio viene calcolato in base ai chilometri effettuati durante l’anno di copertura. Vediamo meglio in cosa consiste, quali sono i suoi costi e quali sono i pro ed i contro di soluzioni di questo tipo.
In cosa consiste e come funziona l’assicurazione a km
L’assicurazione a km è la versione italiana della polizza già diffusa in Inghilterra con il nome di pay per use: l’assicurato paga un premio personalizzato, calcolato sulla base della stima dei chilometri che verranno percorsi durante il periodo di copertura. Si tratta di una soluzione pensata per chi utilizza poco l’auto e sa che ogni anno non supererà una certa distanza. Gli esperti consigliano di optare per polizze a chilometraggio solo se si utilizza davvero poco la macchina: può essere una scelta conveniente solo se si fanno meno di 10.000 chilometri nel corso dell’anno. Per chi nei dodici mesi accumula distanza maggiori risultano più conveniente le tradizionali polizze RC annuali.
Il premio della polizza a consumo è formata da una quota fissa, che rappresenta la base del costo dell’assicurazione, e da una parte variabile, che viene applicata a seconda della stima dei chilometri percorsi durante i dodici mesi in cui sarà attiva la copertura. Ma come fa la compagnia assicurativa ad avere informazioni precise sulle distanze accumulate dal suo assicurato? Molto semplicemente, questo tipo di polizze prevedono l’installazione sulla macchina di un particolare dispositivo (spesso chiamato scatola nera) che registra vari dati, tra cui i chilometri percorsi.
Pro e contro della polizza
La scatola nera permette di sapere quanti sono i chilometri che vengono effettivamente percorsi dal veicolo assicurato. Ma quando si stipula il contratto, il premio viene calcolato sulla base di una stima: se l’automobilista supera la soglia prevista dal contratto, la compagnia gli addebiterà un costo aggiuntivo per i chilometri in eccesso (ad una tariffa più alta). Bisogna quindi scegliere con attenzione la fascia chilometrica più in linea con quelle che sono le proprie esigenze. Chi utilizza poco la macchina e solo per fare determinati giri (casa-lavoro-casa) ha più possibilità di fare una stima vicina alla realtà, visto che deve solo moltiplicare il percorso tipico quotidiano per il numero di giorni in cui lo dovrà compiere.