Interessi conto corrente: ecco a quanto possono ammontare e cosa c’è da sapere
Gli interessi sul conto corrente sono interessi bancari, perché vengono corrisposti dall’istituto di credito ai suoi clienti che hanno depositato del denaro sul conto. Il motivo per cui il correntista viene remunerato è abbastanza semplice: i soldi che lui versa sul conto in realtà vengono utilizzati dalla banca per mettere in atto delle operazioni finanziarie. Mentre il rendimento di queste operazioni non è certo, il tasso di interesse corrisposto ai correntisti viene stabilito fin dall’apertura del rapporto bancario. Ma scopriamo cos’altro c’è da sapere sugli interessi.
Cosa sono gli interessi sul conto corrente e sul conto deposito
In passato i consumatori sceglievano la banca presso cui aprire il conto corrente basandosi per lo più sul tasso di interesse che veniva riconosciuto. Oggi le variabili prese in considerazione sono altre (facilità d’uso, costi bassi, operazioni possibili, sicurezza e così via), anche perché i tassi di interesse sul conto corrente solitamente sono pari a zero o giù di lì. Diverso è il discorso relativo ai conti deposito, che sono dei conti speciali ad operatività limitata, perché permettono solo di trasferire le somme da e verso il conto corrente di appoggio, ma che prevedono un rendimento calcolato sugli importi depositati. I conti deposito possono essere liberi o vincolati; nel primo caso le somme depositate possono essere sbloccate in qualsiasi momento, mentre nel secondo caso i soldi rimangono bloccati per l’intera durata del vincolo. Ovviamente i conti deposito vincolati prevedono un tasso di interesse più interessante per il loro titolare.
Gli interessi sul conto corrente possono essere anche passivi. Quando si esauriscono i fondi presenti sul conto e si va in rosso la banca difficilmente farà finta di nulla. Ai clienti abituali che non hanno mai dato problemi e che sforano di qualche euro probabilmente si limiterà a fare una telefonata, invitandoli a sistemare al più presto la situazione. Nel caso in cui il cliente sia andato sotto di parecchio, invece, la banca prenderà provvedimenti più pesanti: prima invia un sollecito tramite raccomandata, poi, se questo rimane inascoltato, procede con il blocco degli assegni, del bancomat e delle carte di credito, la revoca dell’eventuale fido e la segnalazione alla centrale rischi. Per evitare tutto questo (che comporta anche il pagamento di commissioni) sarebbe opportuno accordarsi preventivamente con la banca per la concessione di un fido, che di fatto permette di sconfinare fino ad una determinata somma pagando un tasso di interesse chiaro fin dall’inizio.
La formula per calcolare gli interessi bancari
La formula per calcolare gli interessi sul conto corrente è molto semplice: bisogna avere a disposizione alcuni dati, ovvero la somma depositata, il tasso di interesse applicato dalla banca e la lunghezza del periodo durante il quale maturano gli interessi. L’operazione da fare per calcolare gli interessi annuali è la seguente:
interessi = (capitale depositato x tasso di interesse annuo x durata del periodo di maturazione espresso in giorni) / 36.500
Attenzione però: questa formula consente di calcolare gli interessi lordi: per conoscere il reale rendimento del conto corrente o del conto deposito sarà necessario tener conto delle imposte: la ritenuta fiscale prevista sugli interessi attivi è pari al 26%.