Fondi bilanciati Ubi Pramerica: convengono davvero?

Fondi bilanciati Ubi Pramerica: convengono davvero?

In un mercato sempre più instabile e ricco di variabili, trovare il giusto equilibrio tra rendimento e sicurezza è la priorità per molti investitori. Per chi non vuole rischiare tutto sull’azionario, ma neppure accontentarsi dei rendimenti bassissimi dei prodotti obbligazionari più conservativi, esiste una soluzione intermedia: i fondi bilanciati.

Si tratta di strumenti che combinano diverse classi di attivo, in particolare azioni e obbligazioni, con l’obiettivo di offrire una crescita controllata del capitale, minimizzando gli sbalzi più bruschi.

Ubi Pramerica, oggi parte del gruppo Intesa Sanpaolo, propone una gamma ben strutturata di fondi bilanciati pensati per diversi profili di rischio. Ma la domanda è: convengono davvero? In questo articolo cerchiamo di rispondere, analizzando come funzionano, a chi si rivolgono e quali sono i vantaggi (e i limiti) di questa formula d’investimento.

Cos’è un fondo bilanciato e quando ha senso sceglierlo

Un fondo bilanciato è un fondo comune di investimento che distribuisce il patrimonio tra strumenti azionari e obbligazionari, con una composizione prestabilita o variabile entro determinati limiti. L’idea alla base è semplice: mitigare la volatilità dell’azionario attraverso la stabilità delle obbligazioni, e allo stesso tempo migliorare il potenziale rendimento rispetto a un fondo puramente obbligazionario.

I fondi bilanciati si suddividono generalmente in:

  • Bilanciati prudenti, con una componente obbligazionaria dominante (es. 70% bond, 30% azioni), pensati per chi cerca stabilità con un pizzico di crescita.

  • Bilanciati moderati, con una ripartizione più equa tra azioni e obbligazioni (es. 50/50), adatti a chi vuole un rendimento superiore mantenendo un rischio contenuto.

  • Bilanciati dinamici, con una quota azionaria più importante (fino al 70%), per investitori disposti a tollerare più fluttuazioni in cambio di potenziali guadagni maggiori.

La scelta di un fondo bilanciato ha senso in diversi contesti:

  • Per chi non ha competenze specifiche ma vuole un portafoglio diversificato “chiavi in mano”.

  • Per chi cerca una soluzione di medio periodo, con un equilibrio tra prudenza e crescita.

  • Per chi vuole evitare eccessive movimentazioni nel portafoglio, delegando le scelte al gestore del fondo.

È importante sottolineare che, sebbene meno volatili dei fondi azionari, anche i bilanciati possono subire perdite temporanee, soprattutto nei periodi in cui sia le borse che i mercati obbligazionari vivono fasi turbolente. Tuttavia, sul lungo periodo, la loro capacità di adattarsi a diversi cicli di mercato li rende particolarmente apprezzati da chi non vuole esporsi completamente ai rischi di una singola asset class.

Punti di forza e limiti dei fondi Ubi Pramerica bilanciati

I fondi bilanciati Ubi Pramerica si distinguono per un’architettura solida, una gestione attiva ben definita e una gamma pensata per adattarsi ai diversi profili di rischio. La società, infatti, propone diverse soluzioni, dal bilanciato prudente a quello dinamico, passando per fondi che combinano anche asset internazionali, diversificazione settoriale e un’attenzione crescente ai criteri ESG.

Uno dei punti di forza principali è la strategia di allocazione flessibile, che permette al gestore di intervenire sul mix azioni/obbligazioni in base al contesto di mercato, senza uscire però dai limiti stabiliti dal regolamento del fondo. Questo significa che nei momenti di incertezza si può ridurre l’esposizione al rischio, mentre nei periodi più favorevoli si può spingere di più sulla componente azionaria.

Dal punto di vista storico, i fondi bilanciati Ubi Pramerica hanno mostrato una buona resilienza nei momenti di crisi, contenendo le perdite meglio di molti fondi puramente azionari. Nei periodi di crescita, invece, riescono a offrire rendimenti interessanti, pur se inferiori ai fondi equity, ma con minore volatilità.

I costi di gestione sono in linea con la media del settore, e comprendono la commissione annuale (di solito tra l’1% e il 2%), eventuali costi di ingresso/uscita e, in alcuni casi, una commissione di performance. È importante leggere attentamente il KIID del fondo (documento informativo chiave per l’investitore) per avere una panoramica trasparente delle spese.

Tra i limiti, bisogna considerare che la doppia esposizione a obbligazioni e azioni rende i bilanciati vulnerabili nei contesti in cui entrambe le asset class sono sotto pressione. Inoltre, rispetto a un fondo flessibile, che può agire con maggiore libertà, il bilanciato è più vincolato nella strategia di allocazione, anche se meno rischioso.

Un confronto con i fondi flessibili è inevitabile: questi ultimi offrono maggior libertà al gestore e possono generare performance migliori nei mercati complessi, ma al prezzo di una maggiore imprevedibilità. I fondi bilanciati, invece, puntano sulla coerenza e sulla stabilità, mantenendo una struttura più riconoscibile e adatta all’investitore tradizionale.

Un buon compromesso tra stabilità e crescita

In conclusione, i fondi bilanciati Ubi Pramerica rappresentano una scelta intelligente per chi cerca un equilibrio tra rischio e rendimento. Non promettono guadagni mirabolanti, ma offrono una crescita costante nel tempo, accompagnata da una volatilità contenuta e da un livello di gestione professionale che consente di affrontare le sfide dei mercati con maggiore serenità.

Sono strumenti adatti a chi non vuole essere né troppo conservativo né troppo aggressivo, a chi cerca un prodotto semplice ma completo, e a chi desidera una soluzione preconfezionata ma curata nei dettagli, capace di adattarsi alle condizioni economiche senza richiedere interventi frequenti da parte dell’investitore.

Insomma, se il tuo obiettivo è far crescere il capitale con giudizio, proteggendo nel contempo il tuo patrimonio, i fondi bilanciati Ubi Pramerica potrebbero essere la risposta giusta.

di Claudio

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