Cos’è la patente professionale e perché comporta regole più severe sul consumo di alcol

Chi guida per professione, in particolare chi trasporta merci o persone su mezzi pesanti, è soggetto a un sistema di regole più rigoroso rispetto agli automobilisti privati.

Questo vale non solo per le ore di guida o per i dispositivi da utilizzare a bordo, ma anche per quanto riguarda il tasso alcolemico consentito. Le patenti professionali, come la C, la D e le relative estensioni con CQC (Carta di Qualificazione del Conducente), identificano una categoria di conducenti cui viene richiesto un livello di attenzione e responsabilità superiore: è per questo che i limiti di alcol alla guida sono molto più restrittivi.

Ma cosa comporta, in concreto, avere una patente professionale? E quali sono le soglie di legge da non superare?

Le novità del Codice della Strada 2025 sul tasso alcolemico alla guida

Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada nel 2025, il legislatore ha deciso di rafforzare ulteriormente le misure contro la guida in stato di ebbrezza, introducendo sanzioni più severe e controlli più frequenti.

In particolare, per tutti i conducenti, anche privati, che si trovano alla guida con un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l, è prevista una stretta sulle pene accessorie, tra cui la sospensione della patente e, in caso di recidiva, la revoca.

Inoltre, è stato confermato l’obbligo di tasso zero per determinate categorie di guidatori, come i neopatentati, gli autisti professionisti e chi trasporta passeggeri o merci per lavoro. Queste disposizioni non rappresentano soltanto un irrigidimento delle regole, ma una presa di posizione netta verso una maggiore tutela della sicurezza stradale.

Patente C e D: cosa comporta il limite zero per i conducenti professionisti

Tra le categorie interessate dalla tolleranza zero rientrano i titolari di patente C e D, ovvero coloro che guidano veicoli destinati al trasporto di merci o persone. Il Codice della Strada stabilisce infatti che, per questi conducenti, è vietato mettersi al volante con qualsiasi traccia di alcol nel sangue. Il limite legale è fissato a 0,0 grammi per litro, senza eccezioni.

La norma si applica anche nei momenti in cui il conducente non è formalmente in servizio ma potrebbe essere richiamato alla guida nell’ambito della sua attività lavorativa. Le sanzioni, in caso di infrazione, sono particolarmente pesanti: si va da multe consistenti alla sospensione immediata della patente, con l’aggravante della recidiva in caso di precedenti.

Una guida più dettagliata su questo tema è disponibile nell’approfondimento sui limiti alcolemici per i camionisti, utile anche per chiarire eventuali dubbi interpretativi.

Prevenzione e responsabilità: il ruolo delle aziende di trasporto

Le normative sul tasso alcolemico non riguardano solo i singoli conducenti, ma chiamano in causa anche le aziende di autotrasporto, che hanno l’obbligo di garantire condizioni di sicurezza adeguate.

Oltre a formare il personale sull’importanza della guida sobria, è fondamentale adottare strumenti di prevenzione efficaci, come controlli periodici, sistemi di monitoraggio del comportamento di guida e dispositivi di blocco del motore in caso di tasso alcolemico non conforme (alcolock).

In un settore in cui la sicurezza è strettamente legata all’affidabilità operativa, investire nella prevenzione significa tutelare non solo la salute dei conducenti, ma anche l’integrità dell’azienda e la fiducia dei committenti.

di Claudio

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